Cos’è il parto in acqua e quando si può fare?

Quando è possibile partorire in acqua? Che cosa devo indossare per il parto in acqua? Quali sono i pro e quali sono i contro del parto in acqua?

Cos’è il Parto in Acqua

Il parto in acqua è una modalità di travaglio/parto che può essere utilizzata in alternativa al parto vaginale tradizionale (che avviene fuori dall’acqua).

Non tutti i reparti di Maternità sono provvisti della vasca e dell’attrezzatura necessaria. 

È quindi la donna che dovrà informarsi su quali possono essere le strutture della sua zona che offrono questo tipo di servizio.

La vasca per il parto

Per il parto in acqua è necessario che la struttura sia fornita di una vasca idonea al parto: un particolare vasca molto ampia che contiene fino a 70/80 cm di acqua in cui la donna possa immergersi e potersi muovere liberamente durante in travaglio.

Questa vasca inoltre deve essere di un materiale idoneo che si possa igienizzare e che ci sia sempre un buon sistema di ricircolo dell’acqua che la mantenga pulita.

Altro strumento necessario che le strutture devono avere per poter offrire la possibilità del parto in acqua sono le sonde senza fili e impermeabili per tracciato cardiotocografico in acqua.

Queste sonde sono fondamentali per controllare costantemente il battito cardiaco fetale e l’attività contrattile uterina materna affichè si possano accertare subito i cambiamenti che indicano qualsiasi tipo di malessere che comportino la fuoriuscita dall’acqua.

Una caratteristica del parto in acqua è la temperatura dell’acqua in cui la donna è immersa: dai 35° ai 37°, quindi molto calda e della stessa temperatura del liquido amniotico.

Cosa serve indossare per il parto in acqua?

Si può scegliere di indossare la parte superiore del costume oppure si può scegliere di non indossare nulla al fine di sentirsi completamente libere nei movimenti.

Quali sono i pro del parto in acqua?

I punti pro del parto in acqua sono molteplici, sia per la futura mamma sia per il bambino.

Per la mamma:

  • l’mmersione in acqua calda comporta uno stato di rilassamento ottimale.
  • Il dolore delle contrazioni viene gestito meglio.
  • Lo stato di benessere che si crea aiuta il rilascio di endorfine (ormoni del benessere) e abbassa i livelli di adrenalina (ormone dello stress che mantiene tutto più rigido).
  • L’acqua calda richiama sangue, tutti i vasi si dilatano e di conseguenza la cervice uterina si dilata più velocemente.
  • Il pancione è come sospeso nell’acqua e la donna può trovare sollievo qualora soffrisse di mal di schiena o di dolore lombare.
  • Riduzione dei tempo del travaglio: più la mamma è rilassata più la parte espulsiva sarà veloce.

Per il bambino:

  • Più la mamma sarà rilassata più lo sarà anche il bambino.
  • Le endorfine circolanti dovuto al rilassamento materno favoriscono la funzionalità della placenta e daranno benessere anche al bambino.
  • Il parto e la fase espuliva risulteranno essere meno “traumatiche” poiché il neonato passerà da un ambiente acquatico (nell’utero esso è immerso nel liquido amniotico) ad un altro ambiente acquatico (la vasca) sempre caldo e confortevole.

Ma il neonato rischia di “bere” l’acqua?

Ma il neonato non rischia di “bere” o che l’acqua della vasca gli vada “di traverso”?

La risposta è no in quanto i neonati hanno una caratteristica innata che si chiama riflesso di apnea.

Questo riflesso permette, nel momento in cui l’acqua sfiora i recettori che il neonato ha sul viso, di andare automaticamente in apnea e quindi non c’è rischio che possa “bere” acqua nel momento della fase espulsiva.

Quali sono i contro del parto in acqua?

I contro del parto in acqua non sono ancora stati studiati appieno.

Non esistono infatti studi in cui si parla di svantaggi al parto in acqua.

Sono stati tuttavia segnalati alcuni rischi come emorragia, problemi respiratori nel neonato ed infezioni qualora l’acqua della vasca rimanessse molto tempo sporca.

Tutte le donne possono partorire in acqua?

Le donne che possono accedere al parto in acqua è consigliabile che abbiano alcune caratteristiche  tra le quali:

  • la gravidanza deve avere avuto un decorso fisiologico e a basso rischio.
  • La gravidanza deve essere singola.
  • Il neonato deve essere in presentazione cefalica.
  • La futura mamma non deve avere patologie particolari e deve stare bene.
  • Deve sentirsi bene in acqua, se lo stare il vasca le crea nervosismo non è più consigliabile rimanere immerse.
  • Si deve essere a travaglio avviato (collo appianato, 3-5 cm di dilatazione, contrazioni regolari e dolorose).
  • Il liquido amniotico è chiaro.
  • Il tracciato cardiotocografico è regolare.
  • La sierologia materna (per HIV, epatite ) deve essere negativa.
  • La gravidanza deve essere a termine ( dalla 37esima settimana alla 41esima settimana).
  • Non ci sono infezioni cutanee o febbre.

Come si può capire allora per poter provare a partorie in acqua ci devono essere delle caratteristiche di base.

L’ostetrica e il medico devono essere d’accordo sulla decisione di questa modalità di parto e devono essere correttamente formati all’assistenza in questa modalità di parto.

Dove partorire in acqua a Verona

Il parto in acqua a Verona è attualmente disponibile in queste strutture:

  • Ospedale di Negrar
  • Ospedale di San Bonifacio
  • Ospedale di Peschiera
  • Ospedale di Villafranca

Ricordati sempre di metterti in contatto con l’ospedale in anticipo per valutare e verificare se è realmente disponibile la vasca per il parto in acqua!

A presto!

Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi GRATIS la guida all’alimentazione in gravidanza!

Ti invieremo solo informazioni utili sul nostro studio, le nostre novità e su argomenti come la gravidanza, la maternità e l’allattamento.


Fior di Loto Studio Ostetrico San Giovanni Lupatoto

© Studio Ostetrico Fior di Loto. Tutti i diritti riservati.
Powered by Lumos Marketing.