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Cos’è il parto naturale e quando farlo

Parto naturale? Taglio cesareo? Ventosa ostetrica? Parto in acqua?

Quanti e quali tipi di “parto” esistono?

Ma soprattutto quando è possibile fare un parto naturale?

Tipologie di parto

Innanzitutto iniziamo facendo una classificazione in base al tipo di parto:

  • esiste il parto Naturale o detto anche Vaginale
  • ed esiste il parto tramite Taglio Cesareo.

Durante il parto vaginale il neonato nasce attraverso il passaggio nel canale da parto della mamma: dall’utero in cui il neonato si è formato ed è cresciuto per nove mesi scende fino a presentarsi con la testa all’introito vaginale per poi uscire prima con la testa e poi con il resto del corpo.

Il taglio cesareo invece è una modalità di parto operativo ossia attraverso un’operazione chirurgica il neonato nasce attraverso un piccolo taglio sull’addome materno.

Prossimamente parleremo anche di taglio cesareo ma in questo articolo ci concentreremo su cos’è il parto vaginale e quando è possibile farlo.

Il parto naturale

Il parto vaginale è la modalità più fisiologica e naturale per la nascita del neonato.

Il corpo materno è progettato per accogliere all’interno del proprio utero una nuova vita, che si forma e cresce per nove mesi.

Per essere più chiare e semplici nella spiegazione non utilizzeremo dettagli e termini tecnici medici del parto. Pronte?

Al termine dei nove mesi di gravidanza il neonato e la madre si preparano alla nascita e la via più naturale e fisiologica, che la natura ha progettato per noi, è attraverso il canale del parto e la vagina.

La parte finale dell’utero, chiamata cervice o collo dell’utero, grazie alla contrazioni che caratterizzano il travaglio di parto, si apre fino a dilatarsi di 10 cm per permettere al neonato di scendere nella pelvi materna.

Centimetro dopo centimetro in neonato attraversa il bacino e tutta la parte ossea della madre fino ad arrivare all’ultima parte del canale del parto rappresentata dalla vagina.

L’introito vaginale è quindi la porta d’uscita del vostro bambino verso il mondo.

Quando è possibile avere un parto naturale?

Teoricamente, ogni qualvolta ci sia una gravidanza fisiologica.

Cioè quando la gravidanza si presenta e prosegue per i nove mesi senza particolari problemi medici, sia materni che fetali, può essere considerata fisiologica e quindi è possibile, anzi consigliabile, un parto di tipo vaginale.

Quando una gravidanza può essere considerata fisiologica?

Le condizioni di fisiologia che vengono considerate sono: 

  • benessere materno e fetale
  • esami nella norma
  • pressione nella norma
  • glicemia nella norma
  • ecografie nella norma
  • crescita fetale in linea con le curve di accrescimento
  • posizione corretta del neonato a termine di gravidanza

Con queste condizioni ottimali, il parto naturale per via vaginale è consigliabile e preferibile.

Si chiama naturale, infatti, essendo la “via” che la natura ha progettato per la nascita dei neonati.

La posizione del neonato influisce sul parto naturale?

Si, infatti viene anche presa in considerazione la posizione del neonato nell’utero.

  • Se il neonato si presenta di testa (detta anche posizione cefalica) il parto naturale è consigliato e preferibile.
  • Se il neonato si presenta seduto e quindi con il culetto in basso (detta anche posizione podalica) e anche dopo vari tentativi (come moxa, virate o rivolgimento per manovre esterne) rimane in questa posizione, in molti ospedale ad oggi viene programmato un taglio cesareo.

Come avviene il parto naturale

Quando il neonato e la madre (corpo e mente) sono pronti per la nascita tutto si prepara ed iniziano i cambiamenti (contrazioni, rottura delle membrane, dilatazione, discesa del neonato) che caratterizzano il travaglio da parto che porteranno al parto vero e proprio.

Esistono poi diverse modalità in cui può avvenire il parto per via vaginale.

Parto in acqua

È possibile, nelle strutture attrezzate, partorire il proprio bambino in acqua: esistono delle vasche adatte al parto che vengono riempite con acqua calda in cui la mamma si immerge (sia durante le ore del travaglio e/o per la parte finale del parto) e fa nascere in proprio bambino.

Posizioni libere

Un’altra modalità di parto vaginale è quella attraverso le Posizioni Libere.

Dobbiamo specificare che l’utilizzo delle posizioni libere è sempre stato utilizzato fin dai tempi più antichi.

Solamente con l’avvento della medicalizzazione il parto oltre che essersi spostato da casa all’ospedale, avveniva in posizione litotomica o ginecologica (cioè sdraiate sul lettino con le gambe flesse). 

Ad oggi però molti ospedali stanno tornando ad una naturalità del parto e quindi le posizioni libere vengono preferite in sala parto. 

Le posizioni libere più utilizzate sono: la posizione accovacciata, la posizione sdraiata sul fianco, la posizione a carponi (a 4 zampe), la posizione semi-accovacciata.

In ogni caso la mamma può mettersi nella posizione che preferisce e in cui si sente meglio.

Parto con ventosa ostetrica

L’ultima modalità di parto vaginale di cui parleremo è il parto con ventosa ostetrica.

Questo tipo di parto è per via vaginale ma è considerato non più naturale/fisiologico, ma bensì viene considerato parto operativo.

Questo significa che viene messa in atto una manovra/intervento per far nascere il bambino.

Questa manovra/intervento è rappresentato dalla ventosa ostetrica: una piccola coppetta di silicone che viene fatta aderire creando un sottovuoto alla testa del neonato che servirà insieme alle spinte materne durante la contrazione a far scendere il neonato fino all’introito vaginale.

Ci sono molti motivi medico-ostetrici per cui la ventosa viene utilizzata, quindi è consigliabile confrontarsi direttamente con il ginecologo e l’ostetrica che seguono il parto.

Ogni mamma e ogni parto sono unici

È molto importate ricordare che ogni mamma, ogni bambino, ogni gravidanza, ogni travaglio, ogni parto è a sé e non si possono confrontare gli uni con gli altri.

In questo articolo abbiamo capito insieme cos’è e quando è possibile fare un parto vaginale ma il tutto va riportato alle varie situazioni che poi in sala parto si possono presentare.

Un caro abbraccio da Valeria e Beatrice


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