Tag: bambini coronavirus

Il gioco per i bambini dai 12 ai 36 mesi ai tempi del coronavirus!

di Mattea Corsi

In questa lunga emergenza per il Coronavirus il benessere psicofisico dei genitori di bambini di età compresa tra 12 e 36 mesi viene messo a dura prova perché richiede una buona capacità organizzativa del proprio tempo e di quello del bambino stesso che non è ancora autonomo.

Se riconosciamo importante che nei primi tre anni di vita di un bambino il cervello si struttura maggiormente che nel resto della sua vita e sviluppa le prime interazioni neuronali, allora questa è un’età a cui dobbiamo prestare maggiormente attenzione per crescere nel modo migliore e possibile i propri figli come persone serene.

Le indicazioni che si ricevono dall’Istituto Superiore di Sanità  suggeriscono che una buona attività motoria vissuta in modo condiviso riduce tensione e conflittualità aumentando le energie e lo stato di benessere generale e migliorando la qualità del sonno, l’autostima, la fiducia in sé stessi.

Attraverso il gioco è possibile far sentire il bambino al sicuro, amato e protetto aiutandolo ad affrontare questi giorni con leggerezza emotiva mentre continua il suo sviluppo cognitivo, emotivo, relazionale ed evolutivo. Infatti nel gioco il bambino impara a riflettere, a ragionare, a creare, a ideare nuove forme di gioco, insomma: è un soggetto psichicamente attivo (Maria Montessori,1999)

In questo momento la casa diventa l’unico spazio di esplorazione che va lasciato scoprire con libertà, organizzandolo a seconda dell’età del bambino stesso in modo che ogni stanza può assumere significati di gioco diverso.

I corridoi o gli spazi di passaggio si trasformano in ambienti dove creare percorsi ad ostacoli mentre il salotto con il divano, che ha una seduta di comodo accesso rispetto al letto matrimoniale, diventa uno spazio per attività motorie di salti, di sali-e-scendi, di sotto-sopra, di superamento di ostacoli, sempre da effettuare in presenza dello sguardo di un adulto che sostiene il gioco e dove è possibile stare insieme e condividere anche balli, canzoncine e altre sonorità.

La cucina diventa un laboratorio di sperimentazione con pasta e farine di vario tipo per la manipolazione e il gioco di travasi che attira l’attenzione dei bambini stessi, e differenza del gioco in cameretta che rimane il luogo dove il bambino può ritrovare uno spazio conosciuto con i propri giochi.

Il bagno può diventare la zona di sperimentazione dove poter giocare con l’acqua: fare travasi con questo elemento così affascinante cattura l’interesse e lo sguardo sperimentale di questi bambini accompagnati a loro volta dallo sguardo dei propri genitori.

Lo spazio esterno della casa, che può essere il balcone, il terrazzo, il giardino, diventa spazio alternativo di gioco, dove la stessa attività ludica fatta in casa assume connotazioni di scoperte diverse per il bambino.

Per la fascia d’età 12-24 mesi

Con il compimento di un anno, il bambino ha acquisito la capacità di camminare e di muoversi nello spazio. È interessato a scoprire che cosa riesce a fare con il proprio corpo misurando se stesso con ciò che lo circonda. Aumentano di giorno in giorno le capacità comunicative e quelle cognitive, come l’attenzione e la concentrazione, grazie all’emergere dell’autonomia individuale.

Come attività senso-motorie e simboliche quindi si possono proporre:

  • il gioco dell’imitazione delle movenze di un animale come strisciare come un serpente, saltare come una rana, galoppare come un cavallo o camminare come un orso a quattro zampe;
  • la realizzazione di percorsi fatti in casa con cuscini o materiali sicuri per salire o scendere, per passare a destra o a sinistra;
  • utilizzare delle scatole di cartone per giocare al “dentro e fuori” : a seconda della posizione verticale/orizzontale o delle dimensioni lo stesso scatolone può trasformarsi in un tunnel o in una casetta;
  • manipolare la paste modellabili come la pasta pane fatta in casa con acqua e farina a cui si possono aggiungere i coloranti alimentari per far prendere colori diversi;
  • giocare a travasare con pentoline o contenitori domestici di dimensioni diverse con materiale destrutturato come la farina gialla o la pasta grossa o altro materiale, come l’acqua o la sabbia o la terra ( a seconda delle possibilità della propria casa) che incuriosisce il bambino stesso e stimola il suo interesse;
  • il giocare “a far finta di ….” con bambole, con gli strumenti della cucina, o oggetti di mamma o papà come borse o cappelli, sciarpe o zainetti, o vestiti di carnevale o altri indumenti, con finti arnesi, con macchinine o trenini tutto ciò che serve ai bambini per iniziare una storia e che permetta di entrare nel meraviglioso mondo magico della fantasia;
  • cantare e ballare canzoncine mimate (disponibili sulla rete) in cui l’imitazione di gesti permette di fare anche dell’attività motoria adatta alla loro età muovendosi insieme e in allegria;
  • ascoltare musica insieme dalla classica alle canzone cantate con parole adatte ai propri bambini affinché diventino momenti di apprendimento attraverso il gioco;
  • disegnare con pennarelli, matite, penne, cerette, gessetti, colori a dita, tempere è un’attività che affascina spesso i bambini che lasciano una traccia

Per la fascia d’età 24-36 mesi

Il bambino ha acquisito una maggiore sicurezza del proprio corpo e la sua capacità attentiva migliora nel tempo diventando sempre più efficiente e flessibile. Questo è uno dei motivi per cui lo sviluppo motorio del bambino comincia ad affinarsi sempre di più sulla motricità di mani, polso e dita e sulla presa con la coordinazione oculo-manuale.

Le attività che si possono proporre in casa per un bambino di questa età riprendono quelle presentate precedentemente nei 12-24 mesi, cercando di affinare le richieste con elementi di difficoltà che a questa età rendono il gioco entusiasmante e utilizzando elementi di riciclo come la carta, il cartone, le scatole o scatoloni, le bottiglie o contenitori di plastica o di altro materiale meglio se di legno e naturale.

Ecco quindi possibile:

  • Giocare con il proprio equilibrio facendolo camminare con un piede dietro l’altro su un nastro di scotch colorato o di carta messo sul pavimento; aggiungendo delle difficoltà come grattarsi la testa, o camminare ad occhi chiusi.
  • Creare il gioco del bowling casalingo con bottiglie del latte e palline da tennis o in alternativa di carta.
  • Il gioco del canestro con palline di carta o altro materiale disponibile  a casa utilizzando una o più scatole di cartone per aumentare la difficoltà e variare l’intensità del gioco.
  • Percorsi diversi e con materiali misti delineanti con lo scotch messo a strisce parallele con una certa distanza per saltare sopra o fuori in modo alternato come un passaggio pedonale, bottiglie di plastica per creare ostacoli da raggirare e scatoloni (posizionati orizzontalmente o verticalmente) in cui i bambini possono passare dentro per poi uscire e altri materiali.
  • Uso dei gessetti: Se avete un terrazzo o uno spazio esterno utilizzare dei gessetti per creare percorsi a terra su cui il bambino può camminare o saltare o lasciarli scrivere a terra poi la pioggia non lascerà traccia e si potrà ricominciare (attenzione all’uso del gessetto in presenza di un adulto).
  • Giocare con le forbicine (sotto lo sguardo di un adulto) per cominciare a ritagliare pagine di giornali, oppure far loro strappare le stesse pagine di giornali a piccole strisce per poi inventare altri giochi da fare con la carta che possono essere incollare su un foglio, creare tante palline accartocciando la palla, o altro ancora che si può inventare.
  • La lettura è un’attività piacevole di scoperta e di fantasia che si può integrare in ogni attività e può esser di stimolo per entrare ogni giorno in un mondo diverso stimolando la fantasia, l’immaginazione, il linguaggio, l’apprendimento e l’interazione.

Bibliografia:

Montessori M. (1999) La mente del bambino. Milano: Garzanti.

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sarrs-cov-2-stili-vita-attività-fisica-0-11-anni

La scheda grafica “Con i bambini l’attività fisica… è un gioco! Per i bambini sotto i 5 anni” (pdf 726 kb)

www.aiutamiafaredame.it/

Il gioco per i bambini da 0 a 12 mesi ai tempi del coronavirus!

di Mattea Corsi

L’emergenza Coronavirus ha portato il Governo a chiedere ai cittadini di restare a casa il più possibile per contenere la pandemia.

Essere genitori oggi di bambini appena nati e che hanno meno di un anno richiede molta più pazienza e gentilezza verso sé stessi e gli altri per infondere sicurezza nei propri figli, che, anche se piccoli e ignari delle notizie, sono capaci di assorbire tensioni familiari trasmesse in casa.

Importante è ricordare che i primi tre anni di vita di un bambino sono fondamentali per la strutturazione dell’oltre 80% dello sviluppo neuronale. Il cervello si sviluppa grazie alla soddisfazione di bisogni fisici e bisogni relazionali: necessari fin dalla nascita e soddisfatti il più delle volte dai componenti della famiglia, che offrono le prime e più preziose interazioni.

Creare momenti di contatto relazionale e di gioco a questa età  per far sentire i bambini al sicuro, protetti e amati è quello che un genitore competente si ritrova a vivere oggi più di prima prendendosi cura prima di sé per prendersi cura del proprio bambino. E allora che fare a casa?

PRIMA DI TUTTO VIVERE IL PIU’ POSSIBILE LA RELAZIONE CON IL PROPRIO BAMBINO IN MODO PIACEVOLE E GIOCOSO!

Le attività ludiche che si possono proporre ai bambini da 0 a 12 mesi sono varie, cambiano e si integrano con la crescita del bambino e il suo sviluppo neuropsicologico.

Consideriamo le diverse fasce d’età.

Per la fascia d’età 0-2 mesi

In questa prima fase di vita il neonato si relaziona con sorrisi e pianti e il tipo di risposta dell’adulto (caregiver) crea un tipo di relazione e di connessione con l’altro.

In questa comunicazione non verbale il neonato si soddisfa e gode della delicatezza con cui avviene questo stare insieme. I bambini di questa età hanno un punto o tempo di saturazione oltre il quale non riescono ad andare per motivi di stanchezza, infatti se il bambino si sente troppo stimolato dalla relazione saprà difendersi isolandosi da solo (Brazelton 2016).

Se il contatto è un modo di stare in relazione e fare attività fisica con un bambino così piccolo, allora ci sono diversi modi di stare in contatto:

  • il contatto fisico pelle-pelle: permette al neonato di sentirsi al sicuro nel riconoscere l’odore della pelle dei propri caregivers mentre vien tenuto in braccio o avvolto in una fascia su di sè o dentro un marsupio. Il caregivers a questo punto può scegliere se stare seduto e accennare ad un dondolamento; o stare in piedi e dondolarsi sul posto o camminare per la casa; o stare su una sedia a dondolo o su un’amaca lasciandosi dondolare con il bambino; o stare in piedi per ballare su una musica lenta che detta il tempo che il caregiver stesso sente buono in quel momento sorreggendo la testa del neonato;
  • il contatto tattile: le mani del caregiver che manipolano gentilmente il corpo del neonato permettono al bambino di scoprire su di sé la presenza di sensazioni interessanti e piacevoli attraverso il massaggio infantile, il bagnetto e la cura della toilette, e qualche esercizio di flessione delle gambe e delle braccia mentre il bambino è steso supino e si mantiene il contatto visivo.
  • il contatto visivo: L’ISS ricorda che nei primi tre mesi i neonati vedono meglio quando guardano le cose o i volti “con la coda dell’occhio” (visione periferica) e notano più facilmente i movimenti e i contrasti (ad es. chiaro/scuro), fissano il volto della mamma e lo seguono con lo sguardo. sorridendo in modo non direzionato. Questo significa che il caregiver può stare in relazione con il neonato attraverso il gioco di sguardi, con un ritmo lento e altalenante, di riavvicinamento e allontanamento permettendo un esercizio agli occhi. È importante ricordare che lo sguardo è fondamentale perché cresca una relazione sicura e armoniosa.
  • il contatto sonoro: è importante considerare che i neonati sentono una grande varietà di suoni. La voce umana e soprattutto quella materna sono le preferite e catturano la loro attenzione. È così che le attività sonore preferite sono canzoni e musiche prodotte con il suono della voce umana e possono accompagnare la relazione del caregiver con il neonato in questi giorni di tensione creando momenti di serenità e tranquillità.

Per la fascia d’età 3-6 mesi

Il bambino comincia ad essere più sveglio, inizia un’integrazione sensoriale in corrispondenza dello sviluppo cerebrale di questi mesi: integra ciò che vede con ciò che gusta, con ciò che sente e con le sensazioni che prova.

Dai tre mesi il cervello inizia ad organizzare una mappa uditiva rispetto alle parole più frequenti che sente e dai quattro mesi sembra che la visione del bambino è simile alla parte visiva quella dell’adulto inoltre porta sempre più volentieri le mani alla bocca gustandole e massaggiandosi le gengive.

In questo periodo il bambino chiede di muoversi un po’ più liberamente su un ambiente morbido, circoscritto e controllato. Le aree cerebrali che controllano i movimenti del capo e del collo sono maturate prima e in questa fase maturano le aree cerebrali che controllano i muscoli degli arti superiori e del tronco a cui seguiranno poi quelle che controllano gli arti inferiori.

I momenti di inattività sul seggiolone/seggiolino o in braccio vanno alternati a momenti di gioco, in quanto desidera muovere gli arti che sta scoprendo, alternati ai momenti di rilassamento o sonno tipici della ciclicità del ritmo sonno-veglia di questa età.

Oltre ai momenti di contatto descritti precedentemente, si aggiungono momenti di gioco di esplorazione e di sensorialità che può fare stesso su una palestrina o su un tappeto o spazio morbido (con un adulto vicino o che può controllare a distanza).

Ecco che diventa importante:

  • Realizzare pannelli sensoriali con elementi di stoffa, di spugna o di altro materiale morbido o ruvido che fa parte della vostra quotidianità di cui si trovano diversi spunti in rete (www.metodomontessori.it)
  • Fare attività motoria: stesi a terra supini sopra una palestrina attorniata da qualche gioco oppure in braccio a voi mentre ballate dolcemente tenendolo in braccio facendo attenzione a sorreggergli la testa con le mani.
  • Fare il bagnetto insieme a uno dei due genitori nella vasca grande, sempre se possibile, (Bratzeton, 2016) diventa un tempo di relax condiviso
  • Il massaggio infantile e il contatto pelle a pelle sono attività che gratificano i bambini di questa età che non sanno camminare da soli e che richiedono un’attività motoria dei propri muscoli grazie all’intervento del caregiver.

Per la fascia d’età 6-12 mesi

Dai sei mesi i bambini sono in grado di riconoscere parole familiari e di legare il suono al suo significato.

Tutto dipende dall’esperienza relazionale e comunicativa che il bambino vive. Il bambino continua a raccogliere una gran quantità d’informazioni attraverso i cinque sensi e utilizza ciò che impara per ottenere le cose.

Impara a “leggere” le parole, i gesti e le espressioni del volto di chi si occupa di lui. Ecco che diventa importante che il caregiver si prenda cura di sé e della propria tranquillità per trasmettere tranquillità al proprio bambino appoggiandosi ai mobili e agli oggetti.

A livello motorio il bambino dai 6 mesi impara prima a stare seduto da solo, che è la sua conquista più grande (Brazteton, 2016), e prosegue verso gli 8-9 mesi a stare seduto ma senza appoggio, a gattonare per poi imparare a mettersi in piedi da solo e a stare in piedi senza aiuto per poi ripartire a conquistare altre competenze che lo prepareranno alla deambulazione. Una tra le attività preferite in questa fase è salire le scale o superare ostacoli.

Le attività che si possono proporre permettono e favoriscono il rotolare, il tirare, lo spingere e l’imparare a muovere la testa, le braccia, le gambe e il corpo. Meglio se sono su un piano o tappetino morbido cosicché il bambino si sente libero e protetto allo stesso tempo dall’esercizio ripetitivo che andrà a sperimentare.

La zona principale di gioco va circoscritta dai 6 mesi sapendo che un po’ alla volta si allargherà perché il bambino sarà attratto ad esplorare sempre di più per muoversi sempre di più e misurarsi ogni giorno con competenze motorie diverse. Diventa importante offrirgli posizioni e stimolazioni diverse, che all’inizio sono :

  • Lo stare a pancia in su (supino) per stimolare la motricità e il contatto corporeo con altri oggetti e/o persone vicine ad esso
  • Lo stare a pancia in giù (prono) per un breve periodo o seduto sostenendolo ogni giorno per consentirgli di allungare e sviluppare i muscoli sia del collo che quelli degli arti e addominali
  • Il posizionarlo davanti ad uno specchio per offrirgli ulteriori stimoli sulla scoperta di movimenti e cambiamenti che lui stesso metterà in atto
  • Il preparare un cesto con dentro elementi di diversa fattezza che il bambino può esplorare in sicurezza come qualcosa di morbido o di duro, (meglio se di legno), qualcosa che sia sufficientemente grande da non essere ingoiato e che allo stesso tempo il bambino metterà in bocca perché a questa età è ancora il suo modo di “gustare” il mondo. Si può prendere spunto dall’idea montessoriana del “cestino dei tesori” (www.percorsiformativi06.it)
  • pannelli sensoriali che nascono da un’idea montessoriana si possono costruire in casa con oggetti che stimolano la sensorialità del contatto visivo e tattile (www.metodomontessori.it)
  • Bottiglie sonore: si possono costruire bottiglie di plastica trasparente sigillate che contengono liquido colorato o materiale casalingo come riso o pasta o altro che scuotendole fanno rumore

Bibliografia:

Brazelton Berry T. (2016) Il bambino da 0 a 3 anni. Milano: Rizzoli

Goldchmied E..(1994) Persone da 0 a 3 anni crescere e lavorare nell’ambiente nido.      Bergamo:Junior

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sarrs-cov-2-stili-vita-attività-fisica-0-11-anni

 “Quando nasce un bambino” opuscolo dell’Istituto Superiore dei Sanità  file:///D:/C_17_opuscoliPoster_159_ulterioriallegati_ulterioreallegato_2_alleg.pdf

Genitorialità e gioco ai tempi del Coronavirus

di Mattea Corsi

In questa lunga quarantena, che il Governo ci chiede per proteggerci dal contagio del Coronavirus, viene messa a dura prova la capacità organizzativa delle giornate dei genitori con bambini.

L’Istituto Superiore di Sanità ci ricorda che nella situazione attuale di emergenza, in cui lo stress e il senso di frustrazione possono aumentare, è il movimento quotidiano che permette di scaricare le tensioni accumulate nella giornata, riducendo agitazione e conflittualità, aumentando le energie e lo stato di benessere generale e migliorando la qualità del sonno, l’autostima, la fiducia in sé stessi.

Il tutto alternato a momenti di riposo e di stacco dalle continue informazioni a cui siamo tutti sottoposti scegliendo nell’arco della giornata uno o due momenti per l’aggiornamento sull’Emergenza Covid-19.

L’Ordine Nazionale degli Psicologici propone una guida anti stress per gestirlo e salvaguardare il benessere possibile ai tempi del Coronavirus. Si può leggere completa cliccando qui sotto.

Agli adulti viene suggerito di mantenere una routine giornaliera di attività, nel rispetto delle regole e indicazioni date dal Ministero della Salute, che si avvicinino il più  possibile a quelle svolte prima della epidemia e che possono modificarsi in funzione di una nuova adattabilità per stimolare resilienza.

È importante rimanere in contatto non solo per motivi di lavoro ma di trovare momenti di relazione con le persone con cui si sta bene e che appartengono alla sfera familiare per potersi esprimere con chi nutriamo fiducia. Rimanere in isolamento può solo aumentare a sua volta i livelli di stress e disagio.

Inoltre avere un atteggiamento positivo permette di affrontare con serenità la nuova quotidianità e di tollerare quei cambiamenti fisiologici e comportamentali a cui siamo sottoposti cercando comunque di mantenere una regolarità anche nel sonno.

La casa in cui viviamo è per noi oggi il luogo più sicuro dalla pandemia attuale per trascorrere la nostra quotidianità ma può diventare un luogo di disagio se non riusciamo stare bene con i nostri familiari.

Come adulti e genitori ci sentiamo chiamati a fare la nostra parte: nel rimanere sereni e positivi e nel far sentire i bambini al sicuro, amati e protetti aiutandoli ad affrontare questi giorni con spensieratezza e permettendo loro di svolgere attività scolastiche e di svago in modo più interessante anche attraverso il Gioco!

L’importanza del gioco

Il gioco è uno veicolo di conoscenza e di apprendimento di sé, degli altri e del mondo. Esso cattura la “mente assorbente” del bambino, come ci insegna Maria Montessori, per renderla “creatrice” di idee e di pensieri che rendono il bambino stesso un soggetto psichicamente attivo e che può contribuire al benessere familiare.

In questo modo il bambino attraverso il gioco continua il suo sviluppo cognitivo, emotivo, relazionale ed evolutivo in piena armonia e in modo piacevole.

Grazie alla meraviglia e alla scoperta delle proprie capacità e competenze, il gioco permette al bambino di passare le giornate a casa in modo sereno. Assumendo molte forme diverse, il gioco aiuta i bambini a risolvere i problemi, esprimersi, prendere decisioni, fare pratica e a provare cose nuove. Ecco allora che diventa importante integrare il gioco alla routine quotidiana e che i bambini abbiano spazi sicuri e liberi in cui esplorare, impegnarsi ed essere creativi.

L’attività fisica come gioco

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) suggerisce che tutta la famiglia viva momenti di attività fisica come occasione di “gioco” per poter soddisfare diversi bisogni familiari creando momenti di condivisione che rafforzano le relazioni intime. Inoltre, L’ISS sottolinea che la scelta di attività di gioco in movimento va anche a contrastare l’uso eccessivo di televisori, tablet e cellulari almeno per i bambini fino a 4 anni. In questo modo fare attività fisica con i bambini come “gioco di movimento” promuove il benessere psicologico, funzionale al raggiungimento di una crescita sana.

Le attività ludiche che si possono proporre ai bambini sono varie  e diverse e coinvolgono non solo abilità percettivo motorie ma anche abilità cognitive, coinvolgendo la sfera emotiva che rinforza il piacere o meno del gioco medesimo.

Alcune sono riportate da una comunità di pediatri in modo generale e che ritrovate nel link sottostante

È possibile cliccare sui link sotto riportati per aiutare i genitori a capire quali possibili alternative di attività fisica si possono proporre a casa a seconda dell’età del proprio figlio.

È possibile cliccare sui link del Ministero della Salute per rimanere aggiornati sulle disposizioni e le informazioni date sull’Emergenza Coronavirus:


Bibliografia:
Montessori M. (1999) La mente del bambino. Milano: Garzanti.


Fior di Loto Studio Ostetrico San Giovanni Lupatoto

© Studio Ostetrico Fior di Loto. Tutti i diritti riservati.
Powered by Lumos Marketing.