Paracapezzoli e altri ausili per l’allattamento

A cosa servono i paracapezzoli durante l’allattamento? E le coppette d’argento? È sempre necessario comprare le coppette assorbilatte? E il tiralatte?

In questo articolo del blog faremo un po’ di chiarezza su alcuni strumenti e ausili che si trovano in commercio per il periodo dell’allattamento.

Innanzitutto è bene specificare che per qualsiasi problema/dubbio riguardo l’allattamento al seno è consigliabile rivolgersi ad un professionista esperto in allattamento.

Coppette Assorbilatte

Le coppette assorbilatte sono dei “dischi” assorbenti che possono essere posizionati sotto al reggiseno durante il periodo dell’allattamento che hanno lo scopo di “assorbire” il latte che spontaneamente potrebbe uscire dal capezzolo.

Il nostro consiglio da ostetriche è quello di non usare queste coppette in maniera eccessiva, per evitare che il seno rimanga sempre in un ambiente umido e favorisca il proliferare di alcuni batteri.

Possono essere utili quando si esce di casa per non sentirsi a disagio qualora ci si dovesse bagnare la maglietta di latte, ma il nostro consiglio è quello di sostituirle con dei classici fazzoletti di cotone, che sono molto più traspiranti. 

Un’alternativa è quella di acquistare – anche per un minor impatto ambientale – le coppette riutilizzabili , che si possono utilizzare più volte lavandole semplicemente in lavatrice.

Coppette in Argento

Le coppette in argento, invece, sono dei piccoli dischi rigidi copricapezzolo che hanno lo scopo di aiutare la cicatrizzazione del capezzolo in caso di ragadi.

Secondo la nostra esperienza, non sempre le coppette d’argento fanno il loro dovere di cicatrizzazione, in quanto nella coppetta si deposita spesso qualche goccia di latte e l’ambiente umido che si crea non permette la cicatrizzazione ma anzi aumenta il rischio che i batteri proliferino.

In caso di ragadi è bene controllare sempre la posizione in cui il neonato succhia al seno, magari insieme ad un’operatore esperto.

Assieme a questo, l’utilizzo di una buona crema e il tenere il “seno all’aria” il più possibile aiutano la cicatrizzazione molto più velocemente.

Paracapezzoli: servono sempre? È sempre necessario comprarli prima del parto?

La nostra risposta è no.

I paracapezzoli, come dice la parola stessa, è un ausilio in silicone che copre il capezzolo e ne imita la protrusione.

Non serve necessariamente comprarlo prima del parto, perché non tutte le donne ne hanno bisogno.

Se una donna ha un seno con un capezzolo regolare (cioè che fuoriesce bene), molto probabilmente non ne avrà bisogno.

Se invece una donna presenta dei capezzoli piatti o addirittura introflessi potrebbe essere necessario l’utilizzo dei paracapezzoli in allattamento. 

Anche in questo caso è consigliabile, già durante la gravidanza, far valutare il seno ad un professionista che si occupa di allattamento per lavorare già prima del parto sulla protrusione del capezzolo.

Anche la scelta del tipo di paracapezzolo da utilizzare va valutato insieme ad un operatore.

Ne esistono di diverse misure, taglie, forma e materiale e non è detto che a tutte le mamme vada bene un tipo rispetto ad un’altro.

Tiralatte

Di tiralatte ne esistono di due tipologie in commercio: manuale o elettronico.

È uno strumento che in entrambe le tipologie ha lo scopo di far fuoriuscire il latte dal seno e raccoglierlo in un apposito contenitore.

Serve comprare il tiralatte prima del parto?

No!

Anche l’uso del tiralatte è indicato in alcune situazioni ed in altre invece è sconsigliato.

Come fare a decidere?

Ogni caso è a sé ed il nostro consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista esperto in allattamento per valutarne la necessità o meno.

Per concludere

Prima del parto, quindi, consigliamo di non comprare nulla di ausiliario per l’allattamento al seno (a meno che non vi venga regalato o tramandato), perché non è detto che questi strumenti servano a tutte le donne in maniera indifferenziata.

Ricordate:

Ogni allattamento è a sé.

Ogni coppia mamma/bambino è a sé.

Ogni seno ed ogni capezzolo è a sé.

La strada migliore è rivolgersi all’ostetrica ed essere accompagnata alla scoperta di sé.

Cos’è la mastite e come prevenirla

Il tema dell’allattamento al seno porta con sé moltissime dicerie e falsi miti che a volte possono confondere le future mamme.

L’allattamento al seno, come per il travaglio e il parto, è una delle fasi della vita della donna che è unica per ognuna e non comparabile con esperienze altrui.

In vari articoli del nostro blog parliamo di allattamento, ma nell’articolo di oggi vogliamo soffermarci su un argomento a volte molto confuso: la mastite.

Che cos’è? Perché si manifesta? Come si manifesta? Come posso curarla? Come posso evitarla?

Proviamo a rispondere insieme a queste domande.

Per prima cosa, e lo ripeteremo molto spesso, se avete dubbi o domande sul vostro allattamento al seno è consigliabile farsi seguire da una figura sanitaria competente come un’ostetrica.

Ogni donna e ogni bambino sono casi unici e possono avere problemi diversi rispetto ad altri. Quindi le soluzioni che vanno bene per una donna/bambino, non è detto che vadano bene per un’altra.

Che cos’è la mastite?

Fatta questa piccola premessa possiamo dire che la mastite è un’infiammazione della ghiandola mammaria.

Ne esistono di diversi tipi e gradi. Possono essere acute o croniche.

La forma di mastite più comune è appunto quella forma di infiammazione della ghiandola mammaria che si manifesta in allattamento e questo tipo viene chiamata “mastite puerperale”.

La mastite può manifestarsi anche al di fuori del periodo dell’allattamento al seno, in diverse fasi della vita della donna. In questo caso viene chiamata “mastite non puerperale”.

Due forme di mastiti transitorie invece, causate da un eccesso di estrogeni, sono la “mastite del neonato” e la “mastite della pubertà”.

Comunemente quando si parla di mastite il più delle volte si fa riferimento all’infiammazione della ghiandola mammaria durante l’allattamento al seno (quella che abbiamo chiamato mastite puerperale).

In questo articolo usando solo il termine mastite intenderemo questo tipo in particolare.

Perché si manifesta la mastite durante l’allattamento?

Solitamente la manifestazione della mastite può avvenire nei primi tre mesi di allattamento e solo raramente si presenta più avanti. La mastite interessa i seni in modo monolaterale, cioè una mammella per volta.

La causa dell’infiammazione è da ricondurre alla presenza di batteri che, entrando nei dotti galattofori presenti nel seno, favoriscono la proliferazione e la successiva infiammazione della ghiandola.

La presenza e la proliferazione di batteri è favorita da alcuni fattori:

  • scarsa igiene locale: una pulizia del seno quotidiana è sufficiente;
  • dilatazione dei dotti galattofori: situazione inevitabile in allattamento;
  • presenza di piccole lesioni nella zona del capezzolo: le ferite, anche quelle piccole, se non vengono curate subito possono essere veicolo per i batteri non essendo il seno e la bocca del bambino sterili ma abitate da batteri quotidianamente;
  • presenza dell’ingorgo mammario: un ristagno di latte nel seno, che è terreno molto fertile per la crescita di batteri.

Come si manifesta?

La mastite può comparire improvvisamente, anche se alcune condizioni come abbiamo visto la favoriscono.

I sintomi che si manifestano sono principalmente:

  • rossore della mammella;
  • calore e dolore al tatto quando si tocca la mammella;
  • malessere generale (simile ai sintomi influenzali);
  • bruciore e/o dolore continuo durante la poppata, che non si attenua finché il bimbo succhia al seno;
  • febbre (dai 38° in su).

Come si cura la mastite?

Dopo una diagnosi da parte del medico, il trattamento per la cura della mastite prevede l’assunzione di antibiotici, per eliminare la carica batterica che è proliferata, e l’assunzione di anti-infiammatori, per ridurre il dolore.

Ripetiamo che in caso di dubbio di mastite è bene rivolgersi all’ostetrica, che in collaborazione con il medico di base che farà la diagnosi e prescriverà la cura, seguirà la donna per tutto il processo di guarigione.

Ogni cura deve essere prescritta da un medico. Il “fai da te” non è consigliabile.

Si può allattare con la mastite?

Certo! È fondamentale sapere che si può continuare ad allattare, anche se si presenta la mastite.

Farsi seguire da un’ostetrica aiuta in questo in quanto, il dolore, la mancanza di forza, e la stanchezza possono comprensibilmente mettere a dura prova il proseguimento dell’allattamento al seno e le neo-mamme devono essere aiutate e sostenute.

Come si previene la mastite?

La mastite si può prevenire.

È un’infiammazione dovuta a dei batteri, per questo si possono mettere in atto delle accortezze per cercare di evitarla.

Per prevenire l’insorgenza della mastite è consigliabile:

  • che il neonato sia attaccato correttamente al seno durante la poppata: questo evita lesioni come ragadi al capezzolo e irritazione di tutta la zona circostante;
  • che i seni vengano offerti al neonato in maniera alternata: ad una poppata uno e all’altra poppapa l’altro;
  • che durante la poppata i seni vengano svuotati completamente, per evitare l’ingorgo e il ristagno di latte nel seno;
  • un’igiene quotidiana del seno: non bisogna lavare il seno in maniera maniacale, ma è sufficiente una detersione quotidiana se la pelle è integra.

In generale è sempre consigliabile in caso di dubbi/problemi durante l’allattamento di rivolgersi a un professionista sanitario competente come l’ostetrica.

Per dubbi o domande contattaci e prenota una consulenza sull’allattamento.

A presto!

Allattamento: un aiuto per le neo mamme

Allattare è così semplice come dicono? Le tanto temute ragadi o la temuta mastite sono problemi che colpiscono sempre la donna che allatta al seno? Quante poppate in un giorno? Di notte si allatta? 

Partiamo da alcune premesse generali.

Il Codice Deontologico dell’ostetrica dice che “l’ostetrica/o favorisce l’attaccamento precoce madre/padre e bambino, promuove l’allattamento al seno e supporta il ruolo genitoriale”.

L’allattamento al seno è antico quanto il mondo stesso. In tutte le epoche le donne allattavano al seno i loro bambini e nei casi dove questo non fosse stato possibile esistevano le cosiddette “balie o nutrici” che provvedevano ad allattare anche figli di altre madri.

Ogni donna sa cosa è meglio per il proprio bambino e tutte le donne devono avere la possibilità di allattare il proprio bambino sempre sostenute e aiutate in caso di problematiche che possono presentarsi.

Il corpo materno è programmato e si prepara già in gravidanza all’allattamento: già attorno alla 16esima settimana il seno inizia a prepararsi, fino ad arrivare alle ultime settimane di gravidanza dove è già possibile che qualche goccia di colostro fuoriesca dai capezzoli.

Benefici dell’allattamento al seno per il neonato

Vediamo insieme qui di seguito i benefici dell’allattamento al seno per il bambino:

  • il latte materno al suo interno è composto da tutte le sostanze nutritive che servono al neonato per una buona crescita
  • il colostro (sostanza presente i primissimi giorni dalla nascita che poi si trasformerà in latte) è importantissimo e ricchissimo di fattori protettivi (anticorpi) che proteggono il neonato dalle prime infezioni e lo salvaguardano nella salute futura
  • il latte materno cambia in base alle esigenze del neonato: il neonato attaccandosi al seno a richiesta e senza limitazioni di orari e tempi sarà in grado, dando degli input ormonali al cervello, di modulare sia la quantità prodotta sia la differente composizione del latte in base alla sua crescita nei primi mesi di vita. Per questo il latte materno è unico e perfetto per il neonato, in termini di quantità e qualità.
  • il latte materno è facilmente digeribile per il neonato grazie alla sua composizione
  • il latte materno protegge dalle infezioni e previene alcune malattie e allergie
  • il latte materno promuove una buona crescita sia fisica che psicologica, favorendo il contatto con la madre.

Benefici dell’allattamento al seno per la mamma

Vediamo invece quali sono i vantaggi per le mamme: 

  • vantaggio pratico ed economico: il latte materno, infatti, non costa nulla ed è sempre a disposizione in giuste quantità e temperatura
  • per la mamma l’allattamento al seno è protettivo nei confronti delle emorragie post-partum e aiuta l’utero a tornare alla sue dimensioni pre- gravidanza riducendo sempre di più il sanguinamento, grazie alle contrazioni che avvengono durante la suzione del neonato
  • nel dopo parto l’allattamento al seno, richiedendo un lavoro fisico, aiuta a perdere i kg della gravidanza più velocemente.

Non sempre è facile allattare

Dopo tutto quello che abbiamo appena raccontato può sembrare che l’allattamento sia un percorso naturale, facile e istintivo.

Per alcune mamme sicuramente è così ma nella nostra esperienza di ostetriche abbiamo notato che nella maggior parte dei casi per un buon avvio e un buon proseguimento dell’allattamento al seno le mamme hanno bisogno di essere sostenute.

Sostenere le mamme per noi ostetriche significa molto.

Problemi dell’allattamento: dalle ragadi ai capezzoli alla mastite

Durate una consulenza sull’allattamento le problematiche che si presentano più frequentemente sono:

  • RAGADI (con sanguinamento o meno)
  • DOLORE AL SENO ( localizzato solo in alcuni punti o su tutto il seno)
  • DOLORE AL CAPEZZOLO
  • INGORGHI / MASTITE nei casi più avanzati
  • NEONATI CHE HANNO SEMPRE FAME (NON SEMBRANO MAI SAZI)
  • NEONATI CHE PIANGONO AL SENO

Queste problematiche e molte altre possono essere risolte o migliorate con una consulenza sull’allattamento sempre rivolgendosi a professionisti preparati e competenti.

Dalla nostra esperienza le neo-mamme escono dai giorni passati in ospedale con mille domande in testa e appena tornano a casa (giorni in cui di solito arriva la montata lattea) possono andare in confusione e quello di cui hanno bisogno è la visita di una professionista che le sostenga e le aiuti nelle possibili difficoltà iniziali. 

Domande sull’allattamento

Ma durante una consulenza sull’allattamento non si parla solamente di problematiche ma anche di domande o curiosità che la mamma può avere:

  • SULL’IGIENE DEL SENO
  • SULL’ATTACCAMENTO DEL NEONATO AL SENO
  • SU ORARI/FREQUENZA TRA UNA POPPATA E L’ALTRA
  • RUTTINO SI O NO?
  • SULLA SPREMITURA MANUALE
  • SU VARI DISPOSITIVI (cuscino per l’allattamento, tiralatte, siringhe, cucchiaini, paracapezzoli)
  • SULLE VARIE POSIZIONI CHE SI POSSONO ADOTTARE PER ALLATTARE

Tutte queste domande e curiosità trovano risposta nel confronto con una professionista preparata e competente durante la consulenza sull’allattamento.

Sostenere sempre le mamme

Un buon inizio e un buon proseguimento dell’allattamento al seno sta proprio nel sostegno delle mamme durante le prime settimane. Meglio ancora se nel loro ambiente domestico.

Per noi come ostetriche è molto importante incentivare quelle che sono le naturali competenze di una mamma sempre rimanendo dalla parte delle mamme e sostenendole in qualsiasi scelta vogliano intraprendere.

Perché anche le mamme che per qualsiasi motivo non desiderano o non possono allattare al seno vanno sostenute, informate adeguatamente, seguite e aiutate.

Con la nascita del vostro bambino è normale avere mille domande in testa, anche sull’allattamento.

Per una buona riuscita dell’allattamento al seno affidatevi a figure professionali competenti che in caso di dubbi o problemi iniziali vi possono aiutare in maniera professionale.

Prenota qui la tua consulenza sull’allattamento in studio o direttamente a casa tua!

A presto con un nuovo articolo.

Ost. Valeria e Beatrice.


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